giovedì 6 settembre 2012

Il luogo dell'informazione


L'inchiesta de La7 sulle interviste a pagamento di esponenti politici in Emilia-Romagna apre la strada a riflessioni molto profonde sull'affidabilità dell'informazione in rete.
Non sta a me giudicare la qualità dell'informazione nel nostro Paese e non certo in queste pagine, ma l'informazione mediata subisce un'ulteriore umiliazione da questa vicenda. Se è vero che  giornalisti o stazioni televisive prendevano soldi, l'attendibilità di quei servizi è quanto meno dubbia.
La comunicazione politica di massa passa attraverso la televisione e quella locale sembrava essere ancora più affidabile perché porta sul video persone che in un territorio di riferimento sono conosciute direttamente o indirettamente dai telespettatori. Quale altro strumento è così vicino alle persone? Fino a qualche tempo fa la radio o i giornali si potrebbe dire ma oggi, dopo quello che è successo, anche questo pensiero potrebbe vacillare.
Resta il web, il luogo dove si sta spostando la politica, la propaganda e il dialogo diretto fra eletti ed elettori. I blog, i forum, i canali video stanno diventando il nuovo agone politico, la nuova scena ove i comizi diventano il momento di dialogo fra potere e popolazione. La forza del web, che è anche il suo limite, è mossa dal dialogo diretto, dalla discussione non mediata. Perché è anche il suo limite? Perché non può essere seriamente controllata, censurata o filtrata. Questo comporta qualche difficoltà di interpretazione (difficile distinguere il falso dal vero) ma offre all'elettore l'opportunità di farsi un'idea diretta delle persone ancor prima dei fatti da come parlano e da quello che dicono. In definitiva: più l'informazione si sposta sul web, più il navigatore/elettore è indotto a migliorare la sua capacità di discernimento. E' dunque possibile pensare che Internet sia il futuro luogo della politica e i fenomeni come il movimento Cinque stelle sembrano confermarlo.