giovedì 1 novembre 2012

Un po' di chiarezza

Continua la disinformazione sulla natura dei siti internet, sulla loro funzione e sul loro utilizzo. Meno di un tempo d'accordo, ma c'è sempre confusione. A tal proposito consiglio di scaricarsi il libro "Internet per l'artigianato e la piccola impresa" che ho scritto in compagnia di Claudio Pasqua e Luciano Corino, e che è disponibile all'indirizzo www.comunicarelimpresa.it.
Dividiamo i siti in due macro categorie: siti statici e siti dinamici.

  • Siti statici: in essi ogni pagina è un file a sé, di norma si realizza scrivendo il codice pagina per pagina o ricorrendo a compilatori che sono programmi che devono risiedere su un computer specifico ove si fanno le modifiche, e poi si copiano e incollano sul server remoto ove è collocato il sito. Un sito simile è utile per chi desidera un sito vetrina con poche prestazioni e molta informazione che non necessita di aggiornamenti frequenti.
  • Siti dinamici: sono vere e proprie griglie grafiche predefinite all'interno delle quali i contenuti vengono modificati dinamicamente (per questo si chiamano "dinamici") a seconda delle richieste dei navigatori, attraverso il ricorso ad un database in cui i testi vengono inseriti e che risiede anch'esso in un'area del server che ospita il sito. I vantaggi sono che un sito così può fare molte più cose: interagire con i navigatori per corsi online, preventivi personalizzati, creazione di materiale pubblicitario direttamente dal proprio computer, e-commerce articolati, gestione di newsletter e gli aggiornamenti si possono effettuare da qualsiasi computer al mondo collegato a Internet.
Uno strumento importante e molto utile è il CMS (Content Management System), cioè un sistema di gestione dei contenuti. Il committente può amministrarselo per proprio conto e fare modifiche aggiungendo, togliendo e cambiando le pagine e i contenuti. Ovviamente un CMS è un sito dinamico e quindi  parlare di vere e proprie pagine è inopportuno (anche se rende bene l'idea), infatti si parla di articoli legati a voci di menu in maniera indipendente fra di essi. Dunque un testo può essere raggiunto anche attraverso più voci di menu (ammesso che questo possa avere una qualche utilità, e talvolta ce l'ha). Non serve la conoscenza di codici di programmazione o di marcatura per gestire un CMS ed esso, essendo un sito dinamico, è gestibile online attraverso qualsiasi computer collegato a Internet da qualunque parte del mondo.

Sovente la confusione avviene sulle animazioni, si pensa che un sito sia dinamico quando ha elementi grafici in movimento (eleganti, raffinati o semplicemente giocosi). Non è così. Quel dinamismo è solo un effetto speciale che si può applicare a siti sia statici che dinamici. Fino a un po' di tempo fa queste animazioni erano realizzate in Flash, una tecnologia che permetteva di realizzare veri e propri "sceneggiati" attraverso l'uso di immagini vettoriali in sequenza che seguivano il concetto dei cartoni animati (la sequenza veloce di diverse immagini di poco differenti fra loro produce un effetto di movimento). Poco gradito ai motori di ricerca, questo sistema è ormai abbandonato e, oltre ai costi notevoli per realizzare valide ed efficaci animazioni, la sua ripetitività sovente infastidiva i navigatori. Oggi il mondo Apple lo ha emarginato (provate a visualizzare un sito in Flash con un iPad o con un iPhone: non vedrete nulla) anche se una ricca produzione di siti fatti così è ancora in circolazione.

Un sito internet è comunicazione, comunica l'impresa, la sua attività, le sue peculiarità, le sue competenze, non è pubblicità, la pubblicità (come diceva Erich Fromm) riguarda le emozioni, deve suscitarle e per farlo richiede poco tempo e concetti incisivi. Un sito può essere veicolo di pubblicità ma non può essere esso stesso pubblicità in quanto il tempo della sua fruizione da parte del navigatore è stabilita indiscutibilmente da costui.

Infine due parole sul SEO: il posizionamento sui motori di ricerca.
Il sito da solo non è in grado di portare clienti, ma va gestito e curato in funzione delle regole che i motori di ricerca (Google in primis) impongono per favorire la visibilità nelle ricerche fatte dai navigatori. Non è una scienza esatta, non esistono vere e proprie garanzie di posizionamento certo ma un impegno e un lavoro costante e preciso condotto  nel tempo da personale specializzato. Il buon posizionamento è dunque frutto di un lavoro certosino e attento. Anche se è pur vero che se mi occupo di qualicotteri, essendo l'unico a produrli, sarò sempre ai vertici dei risultati quando i qualicotteri saranno cercati da chi li conosce.

In conclusione un sito internet è molte cose, non è solo codice o solo contenuti, ma è qualcosa di vivo, che richiede continue attenzioni anche affidandosi a esperti e professionisti che hanno dei costi ma che producono utili nel tempo. Come tutti gli investimenti, si tratta di "sacrificare" una parte degli utili per produrre altri utili.