domenica 3 giugno 2012

La lumachina...

Risale a qualche anno fa, ero nell'ufficio di un cliente, gli giunse una telefonata, egli rispose in poche brevi battute aggiungendo che al momento era impegnato ma che poteva ricevere una e-mail, l'indirizzo? "nomeazienda, lumachina, alice.it".

Feci una fatica stratosferica a non scoppiare a ridere... "lumachina", la famosa chiocciola, l'at, il simbolo per eccellenza della posta elettronica era ridotta ad una bestiola semplice, lenta e innocua. L'e-mail, il simbolo della comunicazione istantanea, della velocità, della rapidità era diventata una lumaca.

Era un cliente che masticava poca informatica, poco marketing ed era convinto che la pubblicità migliore fosse il passaparola, altro che il sito web! Dopo il primo scaracchio che piantò nel cestino lasciai perdere il tentativo di spiegargli che il sito internet è anzitutto comunicazione, un fatto mediatico, un modo di aprire le proprie competenze al mondo. Gli chiesi quanto gli costava il catalogo cartaceo e se ogni volta che lo commissionava tutto andasse per il verso giusto. Condì la risposta con una bestemmia e aggiunse che quei [lascio al navigatore la fantasia dell'aggettivo che adottò] bravi ragazzi che glielo stampavano gli sbagliavano tutto ogni volta.

Alla fine me lo fece vedere, il catalogo, pesava due etti, erano migliaia di pagine e costava ogni volta una fucilata. Non parliamo poi della spedizione. Gli proposi di lasciar perdere la pubblicità e di far realizzare il catalogo in formato pdf alla stessa tipografia da far scaricare via web. Io gli avrei fatto il sito, loro il catalogo, poi qualche copia cartacea ma solo per i clienti importanti e la rete di vendita, e solo dopo aver fatto la copia in pdf, in modo da star certi che gli errori, inevitabili su una mole di lavoro simile, fossero corretti prima di andare in stampa. Era diffidente, di quella diffidenza contadina, intelligente ma sempre in guardia.

Dopo un paio di bicchieri di vino in trattoria e un buon arrosto, si decise a provare... Lo seguii docile, aveva bisogno di controllare le situazioni ma mi riconosceva la competenza del mio lavoro e non obiettò quando mi avvalsi di un collaboratore per seguire parti complesse del sito che richiedevano personalizzazioni elevate.

Oggi, malgrado la crisi, è sempre in viaggio per l'Europa, ha fatto un corso di inglese che, malgrado le terrificanti aspettative, gli permette di trattare con una discreta capacità, ha sempre  il suo netbook sotto il braccio e quando va dai clienti gli mostra il catalogo via Internet... il lavoro, per via della crisi, è calato ma se l'è cavata bene, i tipografi, due bravi ragazzi sono più sollevati, si vede meno in ufficio e la segretaria è più serena, io ogni tanto lo sento al telefono... "Buongiorno Izzinosa! Sono di corsa, mi mandi una mail! L'indirizzo è quello nuovo, quello che mi ha dato lei: giovanni, lumachina, nomesito.it!" La sua impresa si occupa di componentistica industriale, è un imprenditore  sanguigno, generoso, aggressivo, geniale, e il suo lavoro lo sa fare bene. Ma la "lumachina", nel suo piccolo, è il suo più grande capolavoro!

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