sabato 12 maggio 2012

Il sito internet fai da te, perché è pericoloso

D'accordo, il macellaio parlerà sempre bene della carne che vende. Io realizzo e produco siti internet e dunque vedo con preoccupazione il proliferare di servizi online che consentono a chiunque, privo di conoscenze tecniche, di realizzare il proprio sito internet.

Ma le ragioni sono altre. Non temo di perdere clienti per questi servizi, anzi, per certi versi mi agevolano e mi garantiscono un futuro. Mi spiego meglio. Ho sempre pensato che ciascuno deve fare il proprio mestiere, dunque, partendo dal presupposto che un sito internet è fondamentamlente un fatto mediatico, ritengo che se c'è chi si improvvisa a fare un mestiere che non è il suo, è un cliente che è meglio perdere che trovare.

Un sito innanzi tutto è un contenitore di contenuti, e contenuti di qualità, tanto che anche i motori di ricerca, Google in testa, con i nuovi algoritmi, puntano a selezionare siti che abbiano contenuti di alto livello qualitativo, e questo è ovvio: vogliono offrire a chi li usa per trovare ciò che cerca, risultati utili ed efficaci. Comunicare è una scienza molto complessa, farlo attraverso un sito internet lo è ancora di più, bisogna avere esperienza commerciale, conoscere i meccanismi psicologici dei navigatori, bisogna avere conoscenze in fatto di sociologia della comunicazione, bisogna studiare e aggiornarsi in continuazione.

Chi fa un altro lavoro non ha tempo per seguire attentamente questi argomenti. Dunque il sito internet che ne uscirà, sebbene possa essere gradito a chi lo ha fatto, ben difficilmente porterà vantaggi, anzi, rischierà di danneggiare la propria immagine. Mi sono già trovato a rifare siti di clienti che si erano rivolti a soluzioni di questo genere o che li avevano affidati a ragazzini e personaggi improvvisati.

I clienti seri e consapevoli prima o poi si rendono conto e si rivolgono ai professionisti o alle agenzie. Gli altri, se non capiscono che fare un mestiere che non è il proprio, vuol dire che non hanno rispetto per il lavoro altrui e quindi anche del proprio in ultima analisi.

Le soluzioni fai-da-te vanno bene per chi ha la preparazione giusta: imprenditori che hanno una formazione umanistica e comunicativa adeguata, che sanno usare come si deve i termini per veicolare bene i concetti attraverso percorsi comunicativi costruttivi e definiti. Per gli altri vale la logica che vale per me quando mi si rompe una scarpa, la porto dal calzolaio, non mi improvviso a ripararla.

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